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Emilia Romagna, boccata d’ossigeno per l’ortofrutta, in arrivo ristori per la cimice e fondi contro le gelate

lunedì 11 gennaio 2021

La Regione avvia gli indennizzi per i danni da cimice asiatica e stanzia 4 milioni per i sistemi antibrina. Confcooperative FedAgriPesca ER e Legacoop Agroalimentare NI: “La maggior parte dei 70 milioni stanziati dalla Legge di Bilancio nel Fondo Solidarietà Nazionale sia destinata a coprire i danni delle gelate primaverili in Emilia-Romagna”. 

Emilia Romagna, boccata d’ossigeno per l’ortofrutta, in arrivo ristori per la cimice e fondi contro le gelate
È in arrivo una boccata d’ossigeno per i produttori ortofrutticoli dell’Emilia-Romagna, a seguito delle reiterate richieste del mondo produttivo: a giorni partiranno, infatti, gli indennizzi alle aziende agricole per i danni causati nel 2019 dalla cimice asiatica. Nel complesso, si tratta di 40 milioni di euro per il 2020 (su un totale di 63 milioni nel triennio 2020-2022) che permetteranno a migliaia di imprese agricole di continuare la propria attività. 
A queste risorse si affiancano i 4 milioni messi a disposizione dal bando della Regione Emilia-Romagna per l’acquisto di difese attive contro gli eventi climatici.
Inoltre, nella Legge di Bilancio il Governo ha previsto ulteriori 70 milioni per il Fondo Solidarietà Nazionale, risorse che le cooperative agroalimentari dell’Emilia-Romagna auspicano possano essere utilizzate principalmente a parziale copertura dei danni causati dalle gelate primaverili alle aziende ortofrutticole della regione.

“A partire dall’11 gennaio i frutticoltori emiliano-romagnoli danneggiati dalla cimice asiatica cominceranno a ricevere gli indennizzi promessi: l’impegno preso dall’assessore regionale Mammi per garantire un’erogazione in tempi più rapidi è stato mantenuto, dopo che la cooperazione agroalimentare e l’intero mondo agricolo avevano chiesto queste risorse sin dall’autunno 2019 per poi invocare nei mesi scorsi un’accelerazione delle erogazioni – commentano Carlo Piccinini, presidente Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna, e Cristian Maretti, presidente Legacoop Agroalimentare Nord Italia -. Queste risorse, che pur non coprono gli enormi danni causati dall’insetto, rappresentano una boccata d’ossigeno per un comparto regionale in grave difficoltà. La Regione Emilia-Romagna, a seguito di positivi e prolifici confronti con le realtà associative, si è dimostrata interlocutrice attenta, disponibile e propositiva e siamo soddisfatti per l’impegno profuso a sostegno dei produttori ortofrutticoli”.

Un impegno che si è concretizzato anche nello stanziamento di fondi regionali per sostenere i produttori per l’acquisto di mezzi tecnici a difesa dagli eventi climatici: “All’inizio di dicembre – proseguono Piccinini e Maretti - la Regione ha pubblicato un bando nell’ambito del PSR 2014-2020 che stanzia oltre 4 milioni di euro per l’acquisto e messa in opera di ventilatori e/o bruciatori con funzione antibrina. Un contributo concreto per permettere ai frutticultori di dotarsi di efficaci difese attive affinché eventi catastrofici come quelli della scorsa primavera non si ripetano”. 

E proprio sul fronte delle gelate primaverili che hanno compromesso le produzioni estive (in particolare le drupacee) e causato danni anche su quelle autunnali e invernali, si aprono spiragli positivi: “Nella Legge di Bilancio – aggiungono i presidenti delle centrali cooperative agroalimentari – sono stati stanziati 70 milioni di euro per il Fondo Solidarietà Nazionale. Dopo i 20 milioni di euro già previsti per coprire i gravissimi danne delle gelate emiliano romagnole, ci auguriamo che una quota rilevante di questi ulteriori 70 milioni venga destinata all’Emilia-Romagna, dato che i principali danni da gelate si sono verificati nella nostra regione”.

“Complessivamente – concludono i presidenti di Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna e Legacoop Agroalimentare Nord Italia- ci troviamo di fronte a risorse rilevanti per l’ortofrutta regionale che, in particolare dopo un biennio difficile come quello appena concluso, testimoniano la vicinanza delle Istituzioni regionali al mondo produttivo e, al tempo stesso, il riconoscimento del ruolo che il comparto ortofrutticolo riveste per l’economia emiliano-romagnola”.

  Alina Fiordellisi

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