«È necessario garantire il corretto funzionamento del meccanismo della revisione prezzi. Abbiamo accolto con favore l’impianto originale del Codice dei Contratti, che rendeva l’istituito della revisione obbligatoria e permanente ma non possiamo essere d’accordo con quanto è stato poi esposto con il correttivo, che ne ha limitato la possibilità di ricorrervi. Servono tariffe adeguate! Non si possono affrontare le transizioni ambientale e digitale al risparmio in continui ribassi. Serve una strategia per gli acquisti pubblici che devono puntare a selezionare qualità e le competenze». Lo ha affermato Massimo Stronati, presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi incontrando l'Onorevole Stefano Cavedagna, europarlamentare della Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori. Al centro del confronto, la revisione delle direttive UE su appalti e concessioni, un tema di primaria importanza per le cooperative del settore.
Dumping contrattuale e relazioni industriali
Apprezzamento è stato espresso anche sull’attenzione che il legislatore ha rivolto nel Nuovo Codice degli appalti. «L’aver esplicitato il rapporto tra appalto e salario– afferma Stronati - ha sicuramente determinato una serie di effetti positivi come quello di limitare il dumping contrattuale. Anche in virtù di questa esplicita connessione tra appalto e (CCNL) – ha aggiunto Stronati – vengono rilanciati valore ed importanza delle relazioni industriali per un salario giusto, piuttosto che per un salario minimo, e questo è sicuramente un dato positivo così come positivo è il riconoscimento della funzione della contrattazione in cui le parti sociali dovranno essere capaci di rilanciare il proprio ruolo».
Qualificazione Stazioni Appaltanti
«Il processo di qualificazione delle stazioni appaltanti – se inteso come una qualificazione effettiva, e non soltanto sulla carta – è un processo che senz’altro può contribuire a innalzare il livello qualitativo del mercato – ha affermato Alessio Passini, presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi Emilia Romagna. «Semplificazione e responsabilità sono i principi cardine che dovrebbero da sempre caratterizzare il rapporto tra pubblico e privato. I centri di spesa – ha aggiunto Passini – nel nostro paese sono moltissimi e poco coordinati. Situazione questa evidentemente inconciliabile con la necessità di razionalizzare la spesa, contenere il debito pubblico, continuando ad assicurare lavori opere e servizi. Serve – conclude Passini – maggiore trasparenza, maggiore confronto e maggiore partecipazione. È necessario accrescere l’efficienza della spesa pubblica, il confronto/concorrenza non è antitetico al valore sociale della cooperazione, è anzi uno dei principali strumenti attraverso cui affermarlo nel mercato»
Francesco Agresti