PNRR: Alleanza Cooperative, ok nuove regole su governance, da migliorare norme su appalti, lavoro e transizione 5.0

PNRR: Alleanza Cooperative, ok nuove regole su governance, da migliorare norme su appalti, lavoro e transizione 5.0

martedì 12 marzo 2024

Audizione alla commissione Bilancio della Camera dei Deputati, sul decreto legge 19/2024

PNRR: Alleanza Cooperative, ok nuove regole su governance, da migliorare norme su appalti, lavoro e transizione 5.0

Bene le novità sulla governance per il PNRR e il PNC, sulle disposizioni per l’accelerazione dell’attuazione del piano, sulla previsione di più controlli sugli appalti, mentre alcuni correttivi si rendono necessari su appalti, lavoro e transizione 5.0

È la posizione espressa dall’Alleanza delle Cooperative nel corso dell’audizione alla commissione Bilancio della Camera dei Deputati, sul decreto legge 19/2024.

In particolare l’Alleanza ha segnalato l’urgenza del ripristino, per tutte le tipologie di contratto nell’ambito del PNRR, delle norme sulle anticipazioni e sulla possibilità di incremento della misura stessa, nei limiti e compatibilmente con le risorse annuali stanziate per ogni singolo intervento a disposizione della stazione appaltante.

Inoltre, l’Alleanza si rende disponibile ad offrire il proprio contributo al neo costituendo Commissario Straordinario previsto per il progetto sui Beni Confiscati e con le neo costituende cabine di coordinamento a livello provinciale, nell’ottica di aumentare il grado di collaborazione e condivisione delle scelte necessarie ad attuare il piano entro i prossimi due anni.

In relazione alle parti sulla sicurezza sul lavoro: “Riteniamo condivisibili – hanno aggiunto i rappresentanti dell’Alleanza - quelle parti del decreto che innalzano i livelli dei controlli, mentre rinveniamo, nelle parti che definiscono la disciplina applicabile agli appalti, alcune criticità significative che, a noi, non sembrano procedere nella stessa direzione”.

In particolare l’Alleanza delle Cooperative ha chiesto che venga mantenuto il riferimento ai “contratti collettivi nazionali e territoriali in vigore per il settore e per la zona nella quale si eseguono le prestazioni di lavoro, stipulati dalle associazioni più rappresentative sul piano nazionale tra le associazioni datoriali e sindacali strettamente collegate con le attività oggetto dell’appalto”, in luogo del riferimento a un singolo contratto collettivo “maggiormente applicato”.

Inoltre ha proposto che si assicuri la possibilità per l’operatore economico che, nell’ambito di un appalto o subappalto esegua prestazioni distinte e autonome da quella principale di applicare il CCNL pertinente per tali attività sempre tra quelli siglati dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.

Si chiarisca dettagliatamente il concetto di “trattamento economico complessivo”, al fine di evitare dubbi interpretativi e difficoltà applicative.

Pone molte attese l’attuazione del nuovo incentivo Transizione 5.0 vista la dotazione di risorse, oltre 6,3 miliardi e la novità dell’incentivo, che lega obbiettivi tecnologici e obiettivi ambientali nell’ottica di premiare le realtà che riescono a produrre maggiore efficienza ambientale.

Tra gli aspetti da approfondire si segnalano le modalità di certificazione della riduzione dei consumi energetici, da presentare con apposite certificazioni rilasciate da un valutatore indipendente. Una quota non particolarmente elevata della formazione riconosciuta nel limite del 10% degli investimenti presentati e fino a 300 mila euro. “Quota che invece – ha concluso l’Alleanza – dovrebbe essere aumentata”.

 

 

  Francesco Agresti

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