PNRR: Alleanza Cooperative, bene nuovo assetto organizzativo, più spazio a concertazione ed economia sociale

PNRR: Alleanza Cooperative, bene nuovo assetto organizzativo, più spazio a concertazione ed economia sociale

mercoledì 16 novembre 2022

A oggi risultano impiegati solo 15 dei 30 miliardi ricevuti dal nostro Paese

PNRR: Alleanza Cooperative, bene nuovo assetto organizzativo, più spazio a concertazione ed economia sociale

«Bene la scelta del governo di avere un unico coordinamento ma il nuovo assetto organizzativo non deve rallentare la corsa al raggiungimento degli obiettivi. Occorre impiegare tutte le risorse disponibili, coinvolgere in maniera più organica le parti sociali e mettere a punto un piano nazionale dedicato allo sviluppo e alla promozione dell’economia sociale».

Questi, in sintesi, i temi principali che l’Alleanza delle Cooperative ha posto all’attenzione del governo nel corso del confronto sul Pnrr.

«L’assegnazione delle deleghe politiche al Ministro Fitto – si legge in una nota dell’Alleanza – rappresenta una novità rilevante rispetto alla centralizzazione, al raccordo e alla raccolta di tutte le risorse “straordinarie” di cui il nostro Paese dispone. Occorre però evitare rallentamenti e drastici cambiamenti che potrebbero rallentare la corsa nel raggiungimento dei risultati».

Nel frattempo è utile la ricognizione in corso delle risorse non spese dei fondi perché a nostro avviso non possiamo in questo frangente sprecare nessun tipo di risorsa in dotazione del nostro Paese, sempre nell’ottica di non compromettere progetti e investimenti avviati dalle imprese e dal tessuto economico e sociale.

Secondo la NADEF 2022 il PNRR per questo anno ha immesso meno risorse reali nella nostra economia di quanto previsto, anziché 30 miliardi, ne sono stati immessi 15. Nulla di sconcertante per un Paese che storicamente spende lentamente e nella coda dei cicli economici le risorse straordinarie europee. Se per il secondo anno di attuazione del PNRR questo non risulta un eccessivo problema, lo potrebbe diventare negli anni successivi.

«Per questo sono necessari meccanismi che rendano bandi e interventi più fluidi, discutendoli prima con le parti sociali creando meccanismi di animazione dal basso degli strumenti, forzando in questo approccio enti locali, amministrazioni nazionali o società in house che gestiscono le risorse, oltre che dando la dovuta importanza a tutte le norme che sburocratizzano e accelerano la spesa. Le parti sociali possono essere protagoniste di questo percorso di facilitazione e accelerazione».

«La riduzione delle disuguaglianze (in particolare orientando gli incentivi alla nuova occupazione giovanile e femminile) e dei divari territoriali deve essere prioritaria nella spesa del PNRR, rispettando “prima e dopo” l’attuazione la clausola del 40% di spesa, e coordinando in maniera complementare l’attuazione della programmazione 2021/2027, al fine di tutelare efficacia degli interventi e tempistica dell’attuazione sostenibile per imprese e cittadini, soprattutto nelle Regioni del Mezzogiorno e meno sviluppate, dove rilevante è il tema delle infrastrutture che separano dal nord le aree geografiche del Sud».

 

 

  Francesco Agresti

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