«Accogliamo positivamente l’approvazione dell’emendamento in Commissione del Senato presentato dal MEF in sede di approvazione della legge di bilancio che avvia il percorso di attuazione del Piano dell’Economia Sociale. È un primo passaggio concreto che riconosce la necessità di strumenti dedicati e di un metodo fondato sul confronto tra istituzioni e corpi intermedi, condizione essenziale per politiche efficaci e durature».
Così Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, commenta l’istituzione presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze del Comitato di esperti sui profili di studio e ricerca in materia di enti dell’Economia Sociale
«Questo atto rappresenta un riconoscimento importante delle peculiarità di un sistema imprenditoriale che trova nella cooperazione la propria ossatura storica e costituzionale – prosegue Gardini –. Non si tratta solo di temi fiscali o normativi, ma di un insieme articolato di questioni che riguardano, tra l’altro, l’accesso alla finanza, la disciplina degli appalti e del lavoro, la vigilanza, le politiche di promozione cooperativa e il pieno raccordo con l’articolo 45 della Costituzione. Ambiti che richiedono competenza tecnica, visione strategica e coerenza istituzionale».
«È importante sottolineare che questo non è un punto di arrivo, ma l’avvio di una fase attuativa che dovrà mantenere lo stesso metodo partecipativo che ha caratterizzato la costruzione del Piano – aggiunge il presidente di Confcooperative –. Un metodo che va consolidato, valorizzando il contributo delle rappresentanze cooperative e dell’economia sociale organizzata. E per questo ringraziamo la sottosegretaria al MEF Lucia Albano per il lavoro che sta portando avanti con la sua squadra».
«La cooperazione e l’economia sociale rappresentano una componente essenziale del sistema produttivo di cui il Paese ha grande necessità, capace di coniugare competitività, sviluppo economico e coesione sociale – conclude Gardini –. Per questo servono politiche all’altezza della loro funzione costituzionale e del contributo concreto che offrono alle comunità. Auspichiamo che il Comitato possa operare efficacemente, fornendo risposte utili ai bisogni di Territori e Comunità, ad uno sviluppo più sostenibile e con meno divari, alle sfide della transizione digitale ed ecologica, nel rispetto del modello cooperativo di impresa democratica, inclusiva e orientata al lungo periodo».
Francesco Agresti