Covid, la pandemia picchia duro, ma tra le cooperative 1 su 2 vede la ripresa

Covid, la pandemia picchia duro, ma tra le cooperative 1 su 2 vede la ripresa

mercoledì 31 marzo 2021

Gardini: incertezza, burocrazia, liquidità e poca manodopera qualificata sono le zavorre che frenano la ripresa 


Covid, la pandemia picchia duro, ma tra le cooperative 1 su 2 vede la ripresa

Migliora il clima di fiducia delle cooperative aderenti che iniziano a intravedere la luce in fondo al tunnel. Rispetto a giugno 2020 i pessimisti si riducono di poco meno del 50%, mentre il 16% delle cooperative confida in un netto miglioramento del quadro macroeconomico nel breve periodo. Sono le principali indicazioni che emergono dalla nota congiunturale, sul primo trimestre 2021 e previsionale sull’anno, elaborata dal Centro Studi Confcooperative su un campione rappresentativo delle oltre 18.000 imprese associate che danno lavoro a quasi 535.000 persone e fatturano 81 miliardi di euro.

 

«Una tendenza – dice il presidente Maurizio Gardini – che lascia sperare in una ripresa, anche se è innegabile il muro di ostacoli che si trovano di fronte le cooperative, come tutte le pmi e le imprese in generale: incertezza e confusione, burocrazia, liquidità e mancanza di manodopera qualificata».

 

Lo scorso anno il 55% delle cooperative ha segnalato una diminuzione del giro d’affari rispetto al 2019 e solo per il 10% il livello medio della domanda è stato giudicato come elevato. Nonostante la congiuntura negativa però il 54% delle cooperative ha mantenuto stabili i livelli occupazionali e il 21% ha addirittura segnalato un incremento degli organici. Nell’ambito dell’emergenza pandemica da Covid-19, oltre l’80% delle cooperative ha adottato almeno quattro misure per ridurre il rischio di contagio del personale. 

 

Con riferimento all’adeguamento degli ambienti lavorativi, solo il 5% delle cooperative non ha dovuto modificare o adattare i locali di lavoro per consentire il distanziamento tra i lavoratori. Il 62% ha sostenuto costi poco rilevanti. Il 33%, invece, ha indicato come rilevanti i costi sostenuti per l’adeguamento degli spazi. 

 

Il 99% delle cooperative ha sostenuto costi per la formazione e informazione del personale nell’ambito dell’emergenza pandemica. Per il 50% i costi sono stati contenuti. Per il 49% delle cooperative i costi sono stati giudicati importanti. 

 

Previsioni 2021 Nel corso della prima parte del 2021 si dovrebbe consolidare il recupero della dinamica congiunturale del fatturato  registrato nell’ultimo quadrimestre 2020. Sebbene quattro cooperatori su dieci non prevedano variazioni significative dei ricavi nel breve periodo, è superiore la quota di cooperatori che attende una crescita del fatturato nei prossimi mesi (il 23,4% del totale) rispetto a quella che, invece, ne prospetta una contrazione (il 16,6% del totale). 

 

Lavoro Sul fonte occupazionale, il 74% degli operatori non prevede alcuna significativa variazione degli occupati nella prima parte del 2021, le indicazioni favorevoli alla crescita occupazionale sono maggiori rispetto a quelle di diminuzione. In particolare, il 13% stima un aumento delle risorse umane nei prossimi mesi. Di contro, il 12,5% dei cooperatori ha espresso indicazioni di deterioramento della forza lavoro occupata. 

 

Ostacoli Nel mese di Febbraio 2021, solo due cooperative su dieci non hanno segnalato alcun fattore che ostacola la produzione e/o la fornitura di servizi. Tra le imprese che, invece, hanno lamentato ostacoli alla produzione, il 37% ha segnalato l’incertezza e la confusione come i principali impedimenti per le attività della cooperativa. A seguire, tra gli altri fattori negativi, si registra la burocrazia (38%), l’insufficienza della domanda e la crisi sistemica (21%), la scarsa liquidità (13%), la difficoltà a reperire manodopera qualificata e specializzata (12%). 

 

  Francesco Agresti

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