Fatturano oltre 5 miliardi, hanno un capitale sociale aggregato di 180 milioni, garantiscono retribuzioni per oltre 2,3 miliardi, sono cresciute del 2,2% negli ultimi 5 anni, sono presenti soprattutto al Sud e attive in particolare nel sociale e in ambito sanitario. Reggio Emilia ha la leadership delle cooperative guidate da donne per fatturato, capitale sociale e retribuzioni; Palermo per numeri assoluti. E’ l’identikit delle cooperative aderenti a Confcooperative guidate da donne che emerge dalla pubblicazione numero 135 del centro studi Confcooperative Fondosviluppo dedicato proprio alle “Cooperative a guida femminile”.
Distribuzione territoriale
Tra le aderenti a Confcooperative lo scorso anno 1 su 4 era guidata da una donna, in termini assoluti 3.400 imprese. L’incidenza di aderenti attive a guida femminile è superiore al dato medio nazionale in tutte le regioni del Mezzogiorno. In particolare, la Sardegna, con il 35,1%, si colloca al primo posto nella graduatoria assoluta, seguita dalla Basilicata con il 34,6% e dalla Sicilia con il 33,2%. Le tre regioni che, invece, registrano l’incidenza più bassa di cooperative attive a guida femminile rispetto al totale delle cooperative attive sono, rispettivamente, il Trentino‐Alto Adige con il 14,5%, l’Emilia Romagna con il 20% e le Marche con il 20,5%.
A livello regionale la Sicilia guida la graduatoria con 618 imprese, seguita dalla Lombardia con 457 e dall’Emilia Romagna con 291. Le cooperative aderenti attive a guida femminile sono presenti in tutte le Regioni. Tra le province in cui si registra una quota superiore al 40% di cooperative con una donna al vertice rispetto a quelle totali, le prime quattro sono tutte nelle regioni meridionali: Sassari 42.6%, Ragusa 42,4%, Isernia e Matera entrambi con il 40,7%.
“Con riferimento al quinquennio 2015‐ 2020 – si legge nello studio - si segnala un aumento del peso delle cooperative a guida femminile rispetto al totale delle aderenti . In particolare, nel 2015 l’incidenza era pari al 23,8% ed è salita al 26% nel 2020. In 12 regioni su 20 si segnala un incremento del peso delle aderenti attive con apicale donna sul totale delle aderenti attive, il dati maggiore si registra nel Lazio (+6,3 %)”.
Distribuzione settoriale
“A livello settoriale – prosegue la pubblicazione del Centro studi Confcooperative e FondoSviluppo- la cooperazione sociale guida la classifica delle imprese con una donna al vertice con 2.036 cooperative, seguita dalla cooperazione di lavoro e servizi con 644 imprese e dalla cooperazione attiva nella cultura, nel turismo e nello sport con 219 imprese. L’incidenza di aderenti attive a guida femminile è superiore al dato medio nazionale (pari al 26%) nella cooperazione sociale (con il 40,4%) e in quella sanitaria (con il 28%). Gli ambiti che segnalano la più bassa incidenza di aderenti attive a guida femminile sono il credito e mutue (con il 3,9%) e l’agricolo e agroalimentare (con l’8,8%). Nel quinquennio 2015‐2020 il peso delle cooperative attive a guida femminile rispetto al totale delle aderenti attive è cresciuto in tutti i settori cooperativi tranne nel credito e mutue. Nell’ambito sanitario si segnala la crescita più sostenuta. l’incidenza delle aderenti a guida femminile sul totale era del 23% nel 2015 ed è salita al 28% nel 2020.
Fatturato
Il fatturato realizzato dalle aderenti a guida femminile supera 5,2 miliardi. A livello territoriale la provincia di Reggio Emilia guida la graduatoria precedendo, nell’ordine, la provincia di Trento e la città metropolitana di Milano.
Capitale sociale
Il capitale sociale delle aderenti attive con apicale donna si attesta a 180 milioni. A livello territoriale la provincia di Reggio Emilia è in testa per ammontare del capitale sociale generato e precede, nell’ordine, la provincia di Trento e la provincia di Ravenna.
Retribuzioni
Il monte retribuzioni relativo alle aderenti attive con apicale donna supera 2,3 miliardi. A livello territoriale la provincia di Reggio Emilia guida la graduatoria per ammontare dei redditi da lavoro generati dalla cooperazione aderente a guida femminile e precede, nell’ordine, la città metropolitana di Milano e la provincia di Parma.
Francesco Agresti