Apprezziamo gli sforzi di sburocratizzazione dell’attività d’impresa e di razionalizzazione e coordinamento dei controlli amministrativi, tuttavia occorre fare di più per rendere più semplice avviare e gestire un attività economica nel nostro Paese.
Questo, in sintesi, il senso dell’intervento dell’Alleanza delle Cooperative in audizione alla Commissione Attività produttive alla Camera sul disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza. Le proposte dell’Alleanza delle Cooperative interessano sia l’avvio delle attività di impresa che quello delle semplificazioni.
Sul primo tema è stato proposto di introdurre modalità semplificate di costituzione delle cooperative s.r.l. anche attraverso l’adozione di un modello standard di atto costitutivo. Assicurare la compatibilità tra disciplina dell’impresa sociale e disciplina della start-up innovativa. Introdurre delle transitorie semplificazioni che favoriscano il trapasso delle associazioni in imprese collettive in forma societaria in deroga al codice civile. Tale esigenza è fortemente sentita per l’impatto determinato su alcuni settori da recenti riforme di sistema, come quello del terzo settore e dell’impresa sociale, degli enti sportivi o della crisi d’impresa. Infine di censire e riscrivere le norme che impongono alle imprese adempimenti e comunicazioni relative ad erogazioni pubbliche e aiuti di Stato, e che nel tempo si sono accavallate in maniera caotica e irrazionale.
Sul fronte invece della semplificazione per evitare duplicazioni, sovrapposizioni e ritardi al normale esercizio delle attività dell’impresa, l’Alleanza delle Cooperative auspica la valorizzazione dei compiti degli “osservatori” o delle “commissioni” sulla vigilanza in cui sono presenti le associazioni di categoria.
Quanto alle questioni specifiche e settoriali, anzitutto in tema di revisione e trasparenza dell’accreditamento e del convenzionamento delle strutture private l’Alleanza sottolinea una forte criticità in particolare laddove, ai fini della stipula degli accordi contrattuali con le strutture accreditate, la proposta di norma specifica che tra i criteri di selezione debba essere valorizzata “prioritariamente” (anziché “esclusivamente”, come propone l’Alleanza) “la qualità delle specifiche prestazioni da erogare”.
L’Alleanza esprime riserve su quanto previsto in tema di delega in materia di trasporto pubblico non di linea, in contrasto con la revisione già in atto della disciplina di settore, peraltro escluso dal campo di applicazione della direttiva Bolkestein esattamente come altri settori non ricompresi nel disegno di legge sulla concorrenza.
Nel commercio al dettaglio si deve procedere con decisione verso l’eliminazione dei vincoli che ancora impediscono il pieno sviluppo concorrenziale, in particolare eliminando i limiti temporali e quantitativi tuttora esistenti per vendite promozionali e di fine stagione, che ostacolano la competitività del commercio fisico, limitando le opportunità per i consumatori e attribuendo un ingiustificato vantaggio concorrenziale al commercio on line.
In tema di rifiuti si impongono ulteriori scelte in senso pro-concorrenziale, ad esempio in tema di privativa alle attività di recupero dei rifiuti urbani e di raccolta dei rifiuti urbani destinati al recupero o in tema di Sistemi a responsabilità estesa del produttore, limitandoli alle ipotesi di rifiuti che sono oggetto di obiettivi di raccolta e di recupero fissati a livello comunitario, prevenendo la proliferazione di sistemi o consorzi che possono nascere anche su istanza di parte, con applicazione di contributi ambientali su qualsiasi materiale con effetti particolarmente distorsivi sul mercato e sul sistema dei prezzi e con pesantissime ricadute sulle imprese e sui consumatori.
Francesco Agresti