25 novembre, il messaggio di Alleanza Cooperative nella giornata internazionale contro la violenza di genere

25 novembre, il messaggio di Alleanza Cooperative nella giornata internazionale contro la violenza di genere

giovedì 24 novembre 2022

Occorrono risposte concrete e adeguate, siamo troppo lontani dai 6.000 centri antiviolenza richiesti dalla convenzione di Istanbul

25 novembre, il messaggio di Alleanza Cooperative nella giornata internazionale contro la violenza di genere

«Il fenomeno della violenza di genere è un fenomeno complesso, di cui vengono percepiti e conosciuti normalmente solo gli epiloghi più tragici, quelli che fanno notizia. In realtà è una piaga subdola, che coinvolge e stravolge interamente la vita delle donne e molto spesso anche quella di bambine e bambini, vittime di “violenza assistita”, i minori che assistono a scene di violenza». Lo dicono le responsabili della Commissione Donne e Parità dell’Alleanza delle Cooperative Italiane in occasione della Giornata Internazionale della Violenza contro le donne. 

«Occorrono risposte concrete e adeguate, siamo troppo lontani dai 6.000 centri antiviolenza richiesti dalla convenzione di Istanbul: i servizi di assistenza, tutela e protezione devono essere riconosciuti come livelli essenziali di assistenza e la formazione delle figure professionali coinvolte, comprese le forze dell’ordine, della magistratura, della sanità, va qualificata e potenziata. Solo così – si legge nella nota – in ogni parte del nostro Paese saranno garantiti centri antiviolenza in numero sufficiente, con standard e professionalità adeguate, perché finanziati in maniera costante e continuativa». 

«La cooperazione italiana è presente, capillare e particolarmente attiva anche sui servizi di contrasto alla violenza di genere. Anche in questo caso - afferma il presidente Maurizio Gardini insieme ai copresidenti Mauro Lusetti e Giovanni Schiavone - sentiamo la responsabilità per quella funzione sociale che ci riconosce la Costituzione all’Art.45, organizzando risposte ai bisogni delle donne vittime attraverso la gestione di Centri Antiviolenza e di Case rifugio e impegnandoci in quel delicato percorso dell’inclusione lavorativa che costituisce la strada verso l’autonomia e la riconquista della fiducia nel futuro». 

  Alessandra Fabri

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