Territorio

Sicilia: cambio al vertice di Confcooperative Agrigento

Cambio al vertice di Confcooperative Agrigento. Nella seduta del Consiglio territoriale provinciale di Confcooperative, è stato eletto il nuovo presidente Antonio Matina, 42 anni, di Favara, da vent’anni legato all’organizzazione. Matina subentra a Calogero Sardo, 67 anni di Racalmuto. “Ho voluto lasciare la presidenza due anni prima dalla scadenza del mandato – afferma Sardo – per dare all’associazione la possibilità di confrontarsi con i più giovani. In tutti questi anni. Lascio in buone mani una realtà che è stata negli anni fucina di idee e di proposte che hanno posto la provincia di Agrigento nel panorama regionale sempre in adeguata considerazione. Molteplici i temi affrontati e concretizzati, dalle cooperative giovanili alla gestione dei beni confiscati alla mafia, dalla svolta della vitivicultura alle cooperative di comunità. E ancora, le battaglie per l’emancipazione della donna, in collaborazione con il Centro Italiano Femminile, la collaborazione con la Chiesa cattolica per far fruire i beni non utilizzati cooperative di giovani. Ed infine alla partecipazione attiva per la nascita della Fondazione di Comunità Agrigento/Trapani”.

Alla riunione di ieri sera hanno partecipato tutti i consiglieri provinciali, il presidente regionale di Confcooperative Gaetano Mancini, il segretario regionale Luciano Ventura e il direttore regionale Maurizio Saitta.

Calogero Sardo, nel corso del suo intervento, prima di ringraziare le istituzioni pubbliche, la Chiesa,  i sindacati e le associazioni con cui ha collaborato in tutti questi anni di presidenza, ha auspicato un impegno maggiore affinché si riaffermi il ruolo primario dei territori, in un periodo storico di grande difficoltà della politica e degli enti locali.

“L’esperienza e la cultura acquisita in tutti questi anni – ha concluso Sardo – sarà messa a disposizione del territorio, delle istituzioni e soprattutto dei giovani che hanno deciso di rimanere in Sicilia e impegnarsi per lo sviluppo della nostra terra”.