Territorio

Latte, Confcooperative Toscana: “Salvare la filiera di quello fresco”

Bisogna salvare e rilanciare la filiera del latte fresco”. E’ l’appello lanciato da Claudia Fiaschi, presidente di Confcooperative Toscana, nell’ambito del convegno che si è tenuto a Grosseto dal titolo “Maremma che latte!”, organizzato dal Consorzio Produttori Latte Maremma. Presenti vari rappresentanti del settore della produzione, della nutrizione, dell’allevamento. “Bisogna investire nella filiera per un motivo semplice eppure fondamentale: il latte fresco fa bene - ha detto Fabrizio Tistarelli, presidente Consorzio produttori Latte Maremma e presidente di Fedagripesca-Confcooperative Toscana -. Oggi la filiera è messa a rischio da una battaglia commerciale e mediatica che vorrebbe cancellare il latte fresco. Basta con le menzogne sul nostro settore: i consumatori devono avere maggiore consapevolezza sull’importanza vitale di uno degli alimenti che ha dato la scintilla alla stessa civiltà umana”.  “La tenuta del modello di sviluppo improntato sull’agro-alimentare - ha ricordato Tistarelli - è già traballante con l’attuale forte crisi allevatoriale nel settore ovino che ora rischia di estendersi anche a quello bovino con gravi ripercussioni sulle produzioni e sul consumo di prodotti che tradizionalmente fanno parte della dieta forse di un italiano che non esisterà più”. “Una filiera controllata, sicura e certificata è un vanto per l’economia toscana che abbiamo il dovere di tutelare. A rischio - ha detto Claudia Fiaschi – c’è anche la tenuta di un modello di sviluppo improntato sull’agro-alimentare di qualità come quello maremmano molto legato al territorio e alla cura del paesaggio con effetti benefici a cascata sull’economia di altri settori”. “Anche nel comparto latte - ha sottolineato il presidente di Fedagripesca Confcooperative Carlo Piccinini - si confermano vitalità e il valore aggiunto della filiera cooperativa, che è in grado di dare marginalità ai propri soci allevatori e di essere più competitiva sui mercati nazionali ed esteri”. Al convegno è intervenuta la nutrizionista dell’Università di Bari Elisabetta Bernardi. “Il latte fresco garantisce ossa e denti sani, aiuta a prevenire l'ipertensione, diminuisce le probabilità di sviluppare il tumore della mammella e del colon, migliora il controllo del peso, riduce il rischio di sviluppare calcoli renali – ha spiegato Bernardi riportando dati della letteratura scientifica mondiale -. Latte e prodotti lattiero-caseari oltre a fornire energia, sono importanti fonti di sostanze nutritive nella dieta umana, come proteine di alta qualità, vitamine e minerali essenziali”. “La ricerca ha individuato nel latte alcune sostanze che possono influire sulla salute e sulla prevenzione di diverse patologie – ricorda ancora la nutrizionista dell’Università di Bari - Per quanto riguarda il settore del latte di particolare interesse sono i componenti associati alla prevenzione delle malattie croniche. In particolare il latte contiene proteine specifiche, peptidi, e acidi grassi che sono componenti bioattive. Si può parlare quindi del latte e prodotti lattiero-caseari come di “alimenti funzionali”. Fonte di proteine, potassio, magnesio, zinco, fosforo, iodio”.