Ferrara, 13 anni del "CaFè della Memoria"
“Invecchiare è un privilegio e una meta, ma è anche una sfida, che ha un impatto su tutti gli aspetti della società del XXI secolo”. Questa affermazione, proposta nel 2005 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sul tema della salute degli anziani sottolinea l’importanza di saper far fronte in maniera preparata e consapevole all’invecchiamento della popolazione. L’allungamento della vita ha portato ad un aumento delle patologie legate all’invecchiamento, tra cui le demenze senili (Malattia di Alzheimer, demenze vascolari, ecc.). La demenza è oggi considerata una “malattia sociale”, perché non coinvolge solo l’individuo malato, ma anche la rete sociale in cui è inserito. Le famiglie sono profondamente coinvolte nel processo della cura e della assistenza, e si trovano ad affrontare enormi stress fisici, psicologici, economici.
«I Cafè della Memoria rappresentano una concreta vicinanza ai malati, e ai loro famigliari/caregiver – afferma l’assessore alle politiche sociali del Comune di Ferrara, Cristina Coletti – abbiamo siglato un “Protocollo Alzheimer” aggiunge Coletti “confronto ed informazione sulla malattia e sulle sue implicazioni; l’obiettivo è quello di creare una maggiore consapevolezza nei cittadini rispetto agli enormi problemi provocati e collegati a questa patologia ed essere di supporto alle persone con partner di comprovata esperienza, mettendo in rete Comune, cooperazione, Azienda USL e Terzo Settore».
“La Regione Emilia-Romagna, per far fronte al forte impatto sociale che tale malattia impone, ha approvato già nel 1999 il Progetto regionale sulle demenze senili (con D.G.R. 2581/99) che ha dato vita ad una rete di servizi specializzati nella diagnosi e cura delle demenze, collegati ai servizi socio-sanitari anche domiciliari”. (fonte ER)”.
La demenza colpisce prevalentemente gli anziani, ma può manifestarsi anche nei più giovani. Esistono 70 diverse malattie cerebrali di natura degenerativa, vascolare o traumatica che possono causare la demenza tra cui la più nota l’Alzheimer. Nel mondo attualmente sono 45 milioni di persone con demenza. Nella nostra regione circa 72.000 persone ne sono affette e i casi aumenteranno nei prossimi anni specialmente nella popolazione più anziana dove questa malattia ha numeri elevati.
«La specificità dei Cafè della memoria è quella di proporre un'esperienza condivisa tra la persona affetta da demenza ed il suo caregiver – dice il dottor Franco Romagnoni, direttore socio sanitario dell’AUSL di Ferrara – ciascuno dei quali partecipa al Cafè traendone un vantaggio. In un certo senso è un progetto che coniuga due grandi direttive di intervento: l'inclusione sociale (mantiene i cittadini più svantaggiati all'interno della società) e l'invecchiamento attivo (stimola il caregiver anziano ed il malato a mantenersi attivi)».
A Ferrara, Cooperativa Serena, in collaborazione con ASP, Azienda USL Ferrara e AMA, l’Associazione Malati Alzheimer, da 13 anni organizzano il “CaFè della Memoria”. «Nel 2010 la parola Alzheimer era accompagnata ad un forte stigma e le persone ammalate spesso non venivano comprese – racconta Chiara Bertolasi, vicepresidente di Coop Serena – sono passati diversi anni da allora e grazie ai progressi negli studi della malattia e ad azioni virtuose per diffonderne la conoscenza, fortunatamente le cose sono cambiare».
Il “CaFè della Memoria” propone incontri rivolti alle persone con disturbi cognitivi e ai loro famigliari. Sono previste attività di stimolazione condotte da un educatore e da uno psicologo. Per i famigliari/caregiver incontri in cui si alternano formazione e informazione tenuti da diversi relatori, alternati a momenti di confronto di gruppo guidati da uno psicoterapeuta. Il calendario 2023 ad oggi prevede un totale di 19 incontri da gennaio a giugno, ogni lunedì alle ore 15 presso Coop Serena in via Boschetto, 26. Sono incontri gratuiti e, per info e iscrizioni si può inviare mail a: cafedellamemoria@coopserena.it o telefonare al 335.6577943. Il prossimo è previsto per lunedì 20 febbraio, sulla gestione dei farmaci nelle demenze, a cura del geriatra Dott. Alessandro Pirani.