Emilia-Romagna: il forno di San Leo ha riaperto
Il Forno di San Leo è aperto. Il primo obiettivo della cooperativa di comunità Fer-Menti leontine, cioè riaprire un esercizio commerciale che rappresentava un punto di riferimento per il paese, è stato completato con l’alzata delle saracinesche e il ritorno del profumo del pane appena sfornato.
“Con l’arrivo della tanto attesa zona gialla siamo finalmente riusciti ad aprire il Forno di San Leo. Avevamo già avviato la produzione diverse settimane fa, ma abbiamo voluto aspettare la fine delle restrizioni più stringenti per poter aprire le porte a clienti e paesani - sottolinea Marco Angeloni, presidente della cooperativa di comunità Fer-Menti leontine -. La nostra cooperativa di comunità era nata proprio all’indomani della chiusura di questo punto vendita che per gli abitanti della parte alta di San Leo rappresentava un luogo di incontro e confronto quotidiano. Da lì l’idea di creare una cooperativa fatta proprio dagli abitanti di questa valle che riuscisse a fornire servizi alla persona e opportunità per questo territorio”.
Il Forno di San Leo è aperto tutti i giorni, ad eccezione del lunedì, dalle 9 alle 19. si trova nella strada principale del paese, quella che porta alla Fortezza di San Leo, e dà lavoro a 4 persone che sono state affiancate dal vecchio proprietario, e dal circuito nazionale dei Panificatori Agricoli Urbani, per apprenderne l’esperienza e i segreti della panificazione ridando vita al noto “Pane di San Leo”. “Nel riaprire il forno abbiamo voluto puntare su alcuni aspetti che stanno a cuore a tutti i soci della cooperativa - continua il presidente: cioè sostenibilità, utilizzo di farine del territorio come i grani della Valmarecchia e lievito madre, collaborazione con la comunità di San Leo e dei comuni dell’intera valle. D’altronde la nostra cooperativa, che oggi conta 62 soci, è nata proprio per la valorizzazione di questo territorio e di questa comunità”.
Dopo l’apertura del forno Fer-Menti leontine, nata nell’estate del 2019 grazie al supporto di Confcooperative Romagna e dell’associazione Figli del Mondo, è ora concentrata su altri progetti: “Stiamo lavorando per la riqualificazione di alcuni sentieri legati al territorio di San Leo e dell’alta Valmarecchia per incentivare il turismo legato al trekking e alle passeggiate - conclude il presidente -, inoltre, intendiamo proseguire nella valorizzazione dei prodotti tipici e a km 0 cercando di lavorare su un marchio che rappresenti questo territorio”.