Territorio, Cooperative energetiche

Cooperative elettriche ombrello contro la tempesta dei prezzi

«Abbiamo voluto festeggiare il 50° anniversario dell’inaugurazione della nostra Centrale idroelettrica “Palvico 71” opera importantissima per CEDIS nel 1972 e fondamentale ancora oggi per realizzare gli scopi istitutivi della nostra Cooperativa, consentendoci di dare vantaggi ai nostri Soci sotto forma di energia elettrica a costo contenuto».

 

Lo dice l’ingegnere Giorgio Rossi, presidente del Consorzio elettrico Cooperativo CEDIS di Storo (TN) intervenendo alle celebrazioni per il 50esimo dalla costruzione dell’impianto di Palvico.

 

Ricordiamo che il CEDIS è stato fondato molto prima, nel 1904, e aveva messo in servizio la prima centrale nel gennaio dell’anno 1905 portando la luce elettrica per la prima volta prima a Storo e poi via via agli altri Paesi che avevano aderito al Consorzio: Darzo, Lodrone, Bondone, Baitoni e poi Tiarno di Sopra e Tiarno di Sotto in Valle di Ledro. Paesi dove arrivava la luce e l’energia elettrica, mentre gran parte dell’Italia era ancora al buio.

 

La manifestazione è stata accolta favorevolmente dai soci, con una partecipazione di oltre 400 presenti, oltre alle autorità. Tra loro l’ingegnere Daniele Domanin, Coordinatore delle Cooperative Elettriche Italiane e Storiche che ha espresso «Il più vivo apprezzamento per il legame che la cooperativa ha saputo instaurare nel corso dei decenni con i propri soci, la cui partecipazione in massa ne è una dimostrazione. La stretta relazione socio – cooperativa ha dato impulso a molte attività di tipo culturali sportive oltre aver contribuito allo sviluppo della comunità dei comuni serviti. Il Cedis, nello scambio mutualistico di cessione dell’energia prodotta, si interpone oggi come ombrello tra i soci e la tempesta dei prezzi di energia».

 

«Il  Consorzio si è fortemente impegnato nelle Comunità Energetiche: abbiamo costituito l’anno scorso la prima Comunità Energetica, quella di Riccomassimo, e ci siamo proposti per costituirne altre, anche al di fuori del nostro territorio e a collaborare per la realizzazione di Comunità Energetiche in vari modi con la fornitura di servizi ma anche di semplici consigli. L’auspicio – ha concluso il presidente del Cedis Giorgio Rossi – che nel nostro Trentino e anche al di fuori possano sorgere numerose comunità energetiche alimentate da fonti rinnovabili. L’autoproduzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili sarebbe anche il modo migliore per valorizzare le risorse idroelettriche minori ancora disponibili».

 

Plauso da Roberto Savini, presidente di Confcooperative Consumo e Utenza «al ruolo di sussidiarietà e mutualità che le cooperative elettriche svolgono da oltre un secolo lungo tutto l’arco alpino. Azione ancora più meritoria se pensiamo alle continue imprecisioni legislative che ne insidiano l’azione e agli sforzi che le nostre cooperative stanno compiendo per difendere i soci dall’impennata dei costi dell’energia».