Confcooperative Emilia Romagna, Milza riconfermato alla presidenza
Francesco Milza è stato riconfermato presidente di Confcooperative Emilia Romagna per il terzo mandato con oltre il 97% dei consensi espressi dai delegati partecipanti al voto. Le operazioni di rinnovo delle cariche associative si sono svolte al termine dell’Assemblea Regionale dal titolo “Lavoro Comunità Futuro. La cooperazione protagonista nella transizione verso l’Economia Sociale Europea” tenutasi oggi al Savoia Regency Hotel di Bologna davanti a circa 400 persone tra
Attualmente Confcooperative Emilia Romagna riunisce 1.491 cooperative con 226.327 soci, 90.038 occupati e 16,9 miliardi di euro di fatturato. «Sono molto soddisfatto di questo risultato che premia un intero gruppo dirigente impegnato ad accompagnare le nostre cooperative nelle grandi sfide dell’epoca contemporanea, dalla transizione digitale e tecnologica a quella ecologica, fino ai nuovi obiettivi indicati dall’Unione Europea sull’Economia Sociale che trova nel modello di impresa cooperativa la sua più alta realizzazione» ha dichiarato Milza commentando la sua rielezione.
«Questi anni difficili hanno dimostrato come la cooperazione, nonostante tutte le difficoltà, abbia mantenuto integri i principi per i quali è nata e si è sviluppata – ha proseguito Milza durante la lettura della sua relazione –. La cooperazione ha dimostrato di essere resiliente e innovativa nella continuità della propria azione».
«La cooperazione è il soggetto ideale dell’Economia Sociale, perché tiene insieme la parte economica e la funzione sociale – ha detto il presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini –. Tutte le cooperative, di ogni settore produttivo e dei servizi, sono a pieno titolo attori protagonisti dell’Economia Sociale».
«Mi hanno colpito alcune cose dette dal presidente Milza - ha affermato il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente CEI e arcivescovo di Bologna -. In primis i tre termini del titolo: lavoro, comunità e futuro stanno insieme. Non c’è futuro e lavoro senza comunità».
«La parola chiave del nostro futuro è capitale umano - ha sottolineato Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna -. Se non avremo sufficiente capitale umano per garantire la nostra competitività nel mondo, la locomotiva d’Italia si fermerà. Non c’è regione cresciuta più di noi negli ultimi 9 anni, lo dicono i dati. E se ci fermiamo si ferma anche una parte del Paese. A tal proposito nel mondo cooperativo ho trovato un alleato, soprattutto nell’ambito del Patto per il Lavoro e per il Clima».
«Per quanto riguarda lo sviluppo dell'economia sociale la priorità del Governo è il dialogo con l'Europa - ha sottolineato il viceministro del Lavoro con delega alle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci -. I pilastri europei per i diritti umani pongono al centro l'economia sociale e il made in Italy della solidarietà sociale italiana, con una fantastica moltitudine di organizzazioni, enti, imprese sociali, associazioni e organizzazioni del volontariato che ci rendono unici a livello mondiale. Abbiamo il dovere di raccontare questa storia, spiegarla, fare innamorare l'Europa di questo modo di fare impresa, di dare lavoro e di produrre crescita senza dimenticare la solidarietà e l'equità».
A seguire spazio alla tavola rotonda su “Economia Sociale europea e cooperazione”, moderata da Paolo Venturi (direttore di Aiccon), con la partecipazione di Guido Caselli (vicesegretario Unioncamere Emilia Romagna), Paolo Calvano (assessore regionale a bilancio, personale, patrimonio, riordino istituzionale e rapporti con UE), Leonardo Pofferi (direttore Ufficio Confcooperative Bruxelles), Antonella Noya (capo Unità Economia Sociale OCSE).