Calabria, Camillo Nola riconfermato alla presidenza
Camillo Nola è stato riconfermato alla guida di Confcooperative Calabria. La nomina è arrivata al termine di un’assemblea partecipata e ricca di spunti di riflessione in merito alle diverse sfide che attendono la cooperazione sia a livello regionale che internazionale: la sfida globale della transizione ecologica, la crisi del settore agricolo, l’utilizzo dei fondi del PNRR, l’autonomia differenziata.
«Ancora una volta il modello cooperativo si è dimostrato il più resiliente. Abbiamo tenuto in vita interi settori, come quello della cura, dell’assistenza e dell’inclusione dei soggetti svantaggiati, e combattuto duramente il fenomeno del dumping che danneggia l’immagine e il valore della buona cooperazione. Adesso – ha aggiunto Nola – dobbiamo puntare sull’allargamento della base produttiva. Abbiamo bisogno però di maggiore semplificazione burocratica e velocità nell’erogazione delle risorse da parte delle istituzioni. La Zes Unica può essere, da questo punto di vista, grazie anche allo strumento del credito d’imposta, una prima risposta alle esigenze pressanti di sburocratizzazione».
Aprendo i lavori il presidente Maurizio Gardini ha evidenziato il ruolo fondamentale svolto da Confcooperative nel rinnovo del contratto della cooperazione sociale e nella rimodulazione dei fondi del PNRR.
«Mai un passo indietro – ha dichiarato Gardini – ma sempre e solo al fianco delle nostre cooperative. Dobbiamo alzare l'asticella per migliorare ancora il livello delle nostre prestazioni e costruire una nuova visione di welfare, svolgendo a pieno titolo il ruolo di co-progettazione previsto dalla Riforma del Terzo settore. Dobbiamo essere dei veri e propri architetti sociali».
Il presidente Gardini si è poi complimentato con la struttura di Confcooperative Calabria per l’attività di revisione e vigilanza delle associate, che permette di contrastare la falsa cooperazione affermando i principi di legalità, trasparenza e democrazia interna. Un passaggio, infine, anche sulle proteste degli agricoltori che stanno imperversando in tutta Europa. «Non possiamo abolire completamente la chimica che è sempre stata uno strumento importante per combattere le malattie. Dobbiamo andare avanti nel processo di transizione ecologica – conclude Gardini – ma dobbiamo farlo in maniera sostenibile per le categorie produttive più colpite come quelle degli agricoltori e degli allevatori».