Abruzzo: al via il progetto Habitat Oltre il Welfare. Consegnati a Calascio dispositivi di prevenzione per monitorare lo stato di salute degli over 65
È stato presentato questa mattina a Calascio, in provincia dell’Aquila, alla presenza del sindaco Paolo Baldi, del presidente di Confcooperative Abruzzo Massimiliano Monetti, e di Christian Rubino e Fabrizio D’Andrea del Gruppo Assimoco, il progetto HOW – Habitat Oltre il Welfare. Nel piccolo borgo dell’Aquilano, dieci persone over 65 saranno dotate, per un anno, di un dispositivo di prevenzione capace di monitorare lo stato di salute e anticipare possibili interventi in materia di sanità. I braccialetti, con le funzionalità di smartwatch, sono stati consegnati ai volontari questa mattina e sono collegati 24 ore su 24 ad una centrale di controllo per registrare i parametri vitali dei soggetti coinvolti in modo da consentire al servizio assistenziale-sanitario di intervenire tempestivamente, in caso di anomalie. L’iniziativa, promossa BorghiIN Abruzzo e da Confcooperative Abruzzo, con la Cooperativa di Comunità Calascio, è stata realizzata con il progetto HOW, vincitore – insieme ad altri 12 progetti - del bando nazionale IdeeRete, promosso e finanziato da Assimoco, compagnia assicurativa del sistema Confcooperative Nazionale. L’obiettivo è prendersi cura delle fasce più fragili della popolazione, in primis la popolazione anziana, attivando un modello integrato di welfare territoriale e di comunità, costruito sulle specificità delle aree interne. Il progetto intende, da un lato, incoraggiare il fiorire delle relazioni di comunità e di convivenza sociale grazie alla presenza di cooperative ben integrate, dall’altro rafforzare le reti di prossimità, le strutture intermedie e la telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale.A Calascio, sede della sperimentazione del progetto, risiedono un centinaio di abitanti seguiti da un medico presente in paese in media un’ora alla settimana. Il presidio ospedaliero più vicino, in caso di necessità, è a un’ora di macchina, all’Aquila. Inoltre il 30 per cento dei residenti sono over 65 e quindi maggiormente esposti alle problematiche sanitarie e in particolare con aspetti legati alla prevenzione. Dotare le persone anziane di un dispositivo in grado di rilevare e inviare i dati, non solo alla centrale operativa ma anche al caregiver di riferimento, indicato dall’utente, e in opzione al medico di base, accresce sensibilmente il senso di sicurezza del soggetto convolto e del familiare, che potrà monitorare lo stato di salute del proprio caro anche da remoto, pur vivendo altrove. A garantire il servizio di monitoraggio quotidiano è la Cooperativa Sanitaria OSA, che raccoglie i dati forniti dai dispositivi, sottoposti all’attenzione di un’equipe medica che monitora le condizioni di salute degli assistiti. Mentre la digitalizzazione del progetto, dalla realizzazione dei dispositivi smartwatch al software necessari al loro funzionamento, è affidata alla Cooperativa Squadra IOT. Per il presidente di Confcooperative Abruzzo Massimiliano Monetti: “Le aree interne diventano generative di pura innovazione, permettendo agli abitanti fragili di essere più presidiati e sicuri di chi abita le città più contemporanee. Il tutto realizzato con il sistema cooperativo che fa squadra: dall’assistenza quotidiana con i servizi di base garantiti dalla cooperativa di comunità, fino all’assistenza sanitaria favorita dalla cooperativa di servizi sanitari a domicilio, e al supporto della cooperativa di digitalizzazione che ha sviluppato il sistema tecnologico. Siamo convinti che le persone che vivono nelle aree interne, e quindi anche a Calascio, sono il capitale umano su cui bisogna investire”. “Quando è stata offerta l’opportunità di essere in prima linea nella sperimentazione di questo progetto, abbiamo pensato che questa potesse essere una grande occasione per il territorio – ha commentato il sindaco di Calascio Paolo Baldi -. Sono convinto che sarà un esempio che verrà portato anche fuori. C’è stata già molta curiosità da parte di alcuni paesi limitrofi, ora spetterà a noi amministratori confrontarci e fare in modo che il progetto venga finanziato su larga scala”.Per Christian Rubino e Fabrizio D’Andrea del Gruppo Assimoco,: “È un progetto, questo, che rientra perfettamente nello spirito dell’iniziativa IdeeRete, messo in campo da Assimoco. Tant’è che nell’iniziativa di Calascio c’è l’aspetto dell’innovazione e della sperimentazione e quello della rete, attraverso le cooperative che lavorano insieme per lo stesso obiettivo. Il nostro intento, come Assimoco, è quello di dare importanza alle persone nei propri territori, è questo il segreto per far fiorire tutte le aree, anche quelle interne. E crediamo che l’esperienza di Calascio rappresenti perfettamente questa idea”.