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Vinitaly, segnale positivo per ripartenza, preoccupa aumento fino a 70% costi produzione

“Il Vinitaly in presenza torna ad essere punto di riferimento per la promozione del vino Made in Italy in un contesto in cui la domanda di mercato registra una sostanziale crescita, ma cresce al contempo la preoccupazione per l’aumento dei costi delle materie prime e delle commodities energetiche”.

Lo afferma Luca Rigotti, Coordinatore del settore Vitivinicolo di Alleanza Cooperative Agroalimentari che parteciperà alla cerimonia inaugurale della Vinitaly Special Edition, una formula inedita con un approccio b2b che si svolgerà dal 17 fino al 19 ottobre.

“Da un’indagine interna al segmento cooperativo, i costi dei materiali necessari per l’impianto dei vigneti, come legno, cemento, ferro ed alluminio hanno avuti incrementi fino al 70%”, spiega ancora il Coordinatore Vino dell’Alleanza. “Un aumento che erode reddito ai produttori e rende la situazione difficile in termini di tenuta economica e competitività delle imprese. I rincari, tuttavia, benché assolutamente rilevanti, non hanno avuto riflessi sui prezzi di vendita perché di fatto sopportati, nei segmenti a monte della distribuzione, dai produttori”. All’aumento dei costi di produzione si aggiunge il forte incremento dei costi dei noli marittimi e la carenza e il rincaro che ha riguardato anche i container trasportati via nave: secondo il Global index Frightos il costo medio di un container ha quasi raggiunto 10 mila dollari, cioè 4 volte in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Il settore vitivinicolo dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari auspica che il Vinitaly possa essere anche un’opportunità per le organizzazioni, le imprese e i decision makers per poter individuare strumenti e strategie condivise finalizzate a dare risposta alle criticità del settore vitivinicolo sul fronte dei costi di produzione.

“La partecipazione a questa edizione del Vinitaly va letta come un segnale certamente positivo ed incoraggiante, a conferma della vitalità di un settore che, seppure in grave sofferenza, non si è fermato neanche durante la pandemia”, commenta Rigotti che sottolinea come la cooperazione sia presente in maniera significativa alla manifestazione. “Non poteva essere altrimenti – ha concluso – non soltanto perché il solo segmento cooperativo conta oltre la metà del vino italiano, ma anche per testimoniare idealmente l’impegno ed il lavoro dei 140 mila soci viticoltori che rappresentano le realtà cooperative”.


Alina Fiordellisi