Piccinini, “Le cooperative penalizzate nell’accesso al credito, non si tiene conto delle specificità di un modello che non ha scopo di lucro”
“Gli istituti di credito italiani devono acquisire maggiore consapevolezza delle specificità delle imprese cooperative, affinché queste non risultino eccessivamente penalizzate nell’erogazione del credito”. Questo l’appello lanciato dal presidente di Alleanza delle Cooperative Agroalimentari Carlo Piccinini nel corso del suo intervento al Primo Forum sul credito in agricoltura che si è svolto oggi nella Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati a Roma.
“L’accesso al credito – ha spiegato il presidente Piccinini – costituisce tuttora per le cooperative, soprattutto di piccole dimensioni una criticità importante. I bilanci di un’impresa cooperativa vengono infatti chiusi in pareggio senza la realizzazione di utili, dal momento che non è lo scopo di lucro che contraddistingue le società cooperative. Eppure quello degli utili è proprio il parametro adoperato dagli istituti di credito per la valutazione del merito creditizio. Anche il livello di capitalizzazione assume sempre maggiore importanza per gli istituti di credito in termini di garanzia del rientro del credito erogato, ma le cooperative hanno modesti livelli di capitalizzazione e le quote di capitale sociale sottoscritte e versate dai soci non raggiungono livelli comparabili con quelli delle società a scopo di lucro. Tutto questo si traduce in un’oggettiva difficoltà nell’interpretazione dei bilanci cooperativi”.
Dal momento che il metodo di analisi di bilancio adoperato dalle banche “non coglie la centralità della valorizzazione dello scambio mutualistico con i soci”, il presidente Piccinini ha auspicato la possibilità che si introducano modifiche normative per individuare all’interno del bilancio altre voci che garantiscano il valutatore della buona e corretta gestione della impresa cooperativa”.
“È inoltre auspicabile – ha concluso Piccinini – che si lavori sui parametri ESG, oggi già vincolanti nei rapporti tra istituti di credito, che potrebbero rimediare agli ostacoli nell’accesso al credito da parte delle cooperative: l’impresa cooperativa infatti risponde per sua natura alla tassonomia ESG, poiché si connota per essere artefice dello sviluppo socio-economico dei territori e delle comunità in una prospettiva di benessere diffuso e sostenibile”.