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Fedagripesca, Capello: "Allevamenti italiani tra i più virtuosi per risparmio idrico, non demonizzarli”

«Sostenere che la carne è l’alimento maggiormente idrovoro è assolutamente sbagliato. Diamo il giusto riconoscimento al lavoro degli allevatori, sosteniamoli per il grande lavoro che fanno per la difesa del territorio e non demonizziamoli sulla base di dati che non rispecchiano la realtà dell’allevamento italiano e del grande lavoro che svolgono per fa arrivare sulle tavole dei consumatori italiani carne sostenibile». Lo ha detto il Presidente del settore Zootecnico di FedagriPesca Confcooperative, Mauro Capello, in riferimento alla giornata mondiale dell’acqua che si celebra oggi.

«Gli allevamenti italiani – spiega Capello - sono fra i più virtuosi e sostenibili al mondo in termini di risparmio idrico, basti pensare che l’87 % dell’acqua utilizzata per chilo di carne prodotta è ‘green water’, ovvero, che all’interno del ciclo di produzione delle materie prime per l’alimentazione del bestiame viene restituita al naturale ciclo dell’acqua. Le aziende zootecniche italiane si impegnano con sistemi di irrigazione ad alta efficienza a ridurre gli sprechi, anche nelle aree a scarsa disponibilità idrica, con un conseguente risparmio energetico in termini di distribuzione della risorsa acqua».

«Gli allevatori e gli agricoltori sono in prima linea per la tutela del territorio”, conclude Capello. “Lavorano in sinergia con i consorzi di bonifica per la corretta manutenzione della rete idrica e questo, affiancato alle buone pratiche agronomiche, come lo sfalcio e il pascolamento degli animali sulle zone svantaggiate, permette la difesa contro i rischi derivanti da incendi ed eventi metereologici estremi. Le oltre 190 cooperative zootecniche, nell’ottica di ridurre il consumo d’acqua, grazie alla loro capacità di gestione dell’intera filiera sono lo strumento più efficiente per attivare progetti e mettere in campo soluzioni che consentono produzioni zootecniche rispettose per l’ambiente e del patrimonio idrico. Non vorremmo che ci si accorgesse dell’importanza della zootecnia e degli allevatori solo nel momento in cui non ci saranno più».