Energia: Savini, cooperative utenti tagliano bolletta del 20% e favoriscono transizione green
«Il contesto che stiamo vivendo fa emergere il fenomeno della povertà energetica che trova le sue radici nella disuguaglianza. Oltre 2,6 milioni di famiglie sarebbero, secondo Arera, destinatarie di 2,4 miliardi di euro di bonus per abbattere il caro bolletta, ma un'ampia platea di queste famiglie rischia di restarne esclusa. E si tratterebbe comunque di risposte provvisorie. Dopo il superamento della fase di emergenza servono soluzioni innovative, sostenibili, sensibili ai territori e alle persone. La cooperazione è attrezzata per guidare questa transizione capace com'è di offrire risposte strutturali. La 49a settimana sociale dei Cattolici Italiani a Taranto ci indica il primato di una transizione ecologica equa che non lasci indietro nessuno, questo è il tema con il quale diamo avvio con questa iniziativa ad un percorso che coinvolge cooperative, soci, studiosi e istituzioni per promuovere e potenziare cooperative di utenti e comunità energetiche che tagliano la bolletta del 20%». Lo dice Roberto Savini, presidente di Confcooperative Consumo e Utenza nel corso dei lavori “Transizione verde e povertà energetica”.
«Il costo dell’energia elettrica è un elemento che pesa sui costi e sulla competitività delle nostre imprese. Eurostat, per il primo semestre del 2021 – dice Maurizio Gardini presidente di Confcooperative – ha rilevato in Italia un prezzo lordo per kilowattora pari a 15,84 centesimi di euro. Peggio di noi fa solo la Germania (18,13) nella graduatoria dei paesi dell’Unione Europea. L’Italia si colloca in ogni caso sopra la media UE di 3 centesimi per kwh e presenta una delle differenze più ampie fra prezzo lordo e prezzo al netto di imposte e tasse. L’incidenza fiscale rappresenta un elemento di costo che penalizza le imprese in Italia che pagano l’energia 3,5 centesimi più che in Austria e Belgio, 4,5 nei Paesi Bassi, 5 centesimi in più di Francia, Spagna e Portogallo e quasi il doppio di quanto costa alle imprese in Finlandia e Danimarca».
Il prezzo dell'energia elettrica in Europa. Confronto su consumatori industriali per fascia di consumo annuo compresa fra i 500 e i 2000 MWh. 1° semestre 2021. (Valori del prezzo netto, di tasse e prelievi e del totale, in centesimi di € per kWh; val. %)
Paesi Netto Tasse e prelievi Totale % tasse e prelievi sul
totale
Germania 9,08 9,05 18,13 49,9
Italia 9,39 6,45 15,84 40,7
Cipro 10,91 4,24 15,15 28,0
Irlanda 13,78 1,34 15,12 8,9
Euro Area 8,86 4,91 13,77 35,7
Malta 13,27 0,15 13,42 1,1
UE 27 8,57 4,26 12,83 33,2
Slovacchia 9,29 3,46 12,75 27,1
Austria 8,84 3,49 12,33 28,3
Belgio 8,1 4,08 12,18 33,5
Grecia 8,98 2,86 11,84 24,2
Paesi Bassi 7,21 4,07 11,28 36,1
Polonia 7,31 3,61 10,92 33,1
Spagna 9,31 1,43 10,74 13,3
Portogallo 7,55 3,11 10,66 29,2
Lituania 9,32 1,14 10,46 10,9
Francia 8,39 2,03 10,42 19,5
Croazia 8,81 1,44 10,25 14,0
Lettonia 8,49 1,63 10,12 16,1
Romania 8,24 1,68 9,92 16,9
Bulgaria 8,42 1,2 9,62 12,5
Estonia 8,34 1,23 9,57 12,9
Lussemburgo 8,36 1,18 9,54 12,4
Slovenia 7,57 1,63 9,2 17,7
Ungheria 8,18 1,02 9,2 11,1
Repubblica Ceca 7,39 1,44 8,83 16,3
Danimarca 7,25 0,72 7,97 9,0
Finlandia 6,69 0,07 6,76 1,0
Dati non disponibili per la Svezia
Fonte: elaborazioni Censis su dati E