Cultura Turismo e Sport, Secci nuovo presidente in Sardegna
Gianluca Secci è il nuovo presidente di Confcooperative Cultura Turismo e Sport Sardegna, eletto all’unanimità durante l’assemblea che ha rinnovato il Consiglio regionale della federazione.
«Si tratta di un gruppo di dirigenti straordinari, che rappresentano imprese straordinarie, che contribuiscono ogni giorno a rendere grande la Sardegna nel mondo, considerando le provenienze dei turisti che animano le nostre comunità – ha dichiarato Gianluca Secci a seguito della sua elezione –. Con loro sarà possibile realizzare un lavoro straordinario sia in termini di proposte di politiche concrete alle Istituzioni, a livello regionale e locale, che di progetti coi quali coinvolgere le imprese della Federazione e le imprese delle nostre comunità».
La Federazione regionale conta circa 100 cooperative e imprese sociali impegnate nel settore culturale, in quello dei servizi turistici e in piccola parte società sportive. Il 25% sono start-up. L’80% sono microimprese, mentre la restante parte sono piccole imprese, ovvero con massimo 50 addetti, che nel complesso esprimono tuttavia numeri importanti per una realtà come la Sardegna che ha bisogno di generare e rigenerare continuamente tessuto connettivo intorno a nuove professioni in grado di intercettare le nuove forme di turismo nell’era del Covid e in un quadro di relazioni internazionali che sacrificheranno moltissimo i flussi turistici elitari da molte aree del mondo a cui la Sardegna si era abituata negli ultimi 10-15 anni.
I dati consolidati relativi agli anni pre-pandemici (2018 e 2019) raccontano di fatturato aggregato in crescita da circa 21,490 milioni di Euro a 22,531 milioni: il dato registrato nel 2020 ha visto un calo nei settori dello spettacolo dal vivo, cinematografico, museale e turistico in media del 43%, riportando il fatturato aggregato intorno ai 12,853 milioni di Euro, mentre nel 2021, dalle prime proiezioni si sarebbe registrato un rimbalzo che avrebbe consentito un recupero di circa il 58% della perdita registrata nel 2020, raggiungendo quota 18,660 milioni di Euro di fatturato aggregato delle cooperative dei settori considerati aderenti a Confcooperative Sardegna.
La resilienza, la flessibilità e in parte il supporto di finanza pubblica arrivato al comparto ha consentito di resistere alla prima tempesta perfetta abbattutasi sulle imprese dei comparti della Federazione, anche se, a detta di tanti operatori, le politiche pubbliche avrebbero potuto fare decisamente di più se si fosse puntato in modo più selettivo sulla capacità innovativa delle stesse imprese.
Per quanto riguarda l’attivo patrimoniale, ossia le immobilizzazioni e i crediti, anche in questo caso si registra un dato in crescita tra il 2018 e il 2019: da 16,881 a 17,406 milioni di Euro: anche in questo caso si è registrato un crollo della componente dei crediti nel 2020 del 45%, proporzionale a quello del fatturato, che le proiezioni relative al 2021 danno in netta, ma ancora insufficiente, ripresa.
Per quanto riguarda il numero di lavoratori impegnati nel settore, in questo caso si è scontata la forte aleatorietà dei comparti: nel complesso, compreso l’indotto, sono poco meno di 1000 gli addetti delle imprese aderenti a Confcooperative Cultura Turismo Sport Sardegna, in crescita di circa 40 unità tra il 2018 e il 2019, mentre nel 2020 il dato relativo ai contratti con i lavoratori dell’indotto è crollato mentre la cassa integrazione Covid ha mantenuto congelate le posizioni lavorative. In tal senso, il 2022 sarà un banco di prova di straordinaria importanza per capire la capacità di ripresa e di sviluppo del settore, che dovrà avvenire anche con l’introduzione massiccia di elementi di innovazione organizzativa e tecnologica da parte di molte imprese impegnate nei settori produttivi rappresentati dalla Federazione di Confcooperative in Sardegna.
«Integrazione e costruzioni di reti tra imprese e nelle comunità, anche sulla base di esperienze davvero molto importanti come quella del Distretto culturale di Nuoro (di cui Gianluca Secci è dirigente, ndr), innovazione e miglioramento della capacità manageriale delle imprese, proposte puntuali alla Regione per innovare un set di norme orami superato dalla realtà e che davvero mettano al centro l’impresa e non una visione iperstatalista che sembra non considerare minimamente la creatività, la capacità organizzativa e visione di noi imprenditori come leva per lo sviluppo delle comunità: saranno questi da subito i fronti del nostro impegno» ha concluso il Presidente Secci.
Secci subentra a Marco Benoni, Presidente di Artevideo, che, nel segno di una importante continuità al lavoro impostato negli ultimi 12 anni, continuerà a far parte del Consiglio regionale della Federazione.