Superbonus: Gardini, cooperazione sociale esclusa per due anni, necessaria proroga per terminare lavori
«È assolutamente necessario garantire la tenuta dei conti pubblici dagli effetti della misura del superbonus, ma al tempo stesso occorre migliorare il decreto per evitare che anche il mondo delle onlus e del terzo settore siano fermate ora, dopo che la cooperazione sociale non ha potuto utilizzare tale strumento nei primi due anni di vita, con conseguente rinvio di investimenti utili a rafforzare la rete dei servizi rivolti esclusivamente alle persone più fragili delle comunità locali, a causa di incomprensibili interpretazioni restrittive che sono state superate con grande ritardo. Bene quindi dare un termine al superbonus, ma bisogna dare una finestra più ampia per questi soggetti, non limitandosi solo ad includere quanto già nel frattempo è stato avviato. Auspichiamo pertanto che lo schema approvato dal Cdm sia pertanto migliorato in Parlamento tenendo conto delle necessità di adeguamento di enti no profit soprattutto nel caso di ammodernamento delle strutture relative ai servizi sociali, sociosanitari educativi o di inserimento lavorativo delle persone svantaggiate. Andrebbero infine tenute in debita considerazione le zone colpite dal sisma che hanno esigenze e priorità diverse dalle zone non colpite». Così Maurizio Gardini, presidente Confcooperative commenta lo schema approvato in Cdm in materia di superbonus.