Confederazione

Semplificazione: Alleanza, recuperare il “taglia leggi”, via balzelli che gravano su attività imprese

Per dare concretezza alla scelta pienamente condivisibile, compiuta nell’ambito del PNRR, di considerare la politica di semplificazione normativa come “riforma abilitante” per tutte le altre, occorre, innanzitutto, procedere al disboscamento e al riordino delle innumerevoli leggi vigenti che complicano l’attività delle imprese. A questo scopo, sarebbe opportuno recuperare lo strumento del cosiddetto “taglia leggi” (L. 246/2005 e successive modificazioni) per un’opera di coordinamento e codificazione delle norme relative ad una determinata materia.

A sostenerlo sono i rappresentanti dell’Alleanza delle Cooperative nel corso dell’audizione presso la Commissione Parlamentare per la semplificazione, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla semplificazione delle procedure amministrative per l’avvio e l’esercizio dell’attività di impresa.

Nel corso degli anni, secondo l’Alleanza, i numerosi provvedimenti che intervengono sul rapporto tra pubbliche amministrazioni e imprese si sono spesso sovrapposti senza coordinamento, svalutando gli sforzi per semplificare le regole. “Sarebbe quindi utile -sottolineano i rappresentanti dell’Alleanza- produrre una specie di quadro riassuntivo delle norme introdotte sotto l’egida delle politiche di semplificazione e renderlo oggetto di valutazione dei Ministeri competenti e delle Parti Sociali interessate”.

Altri punti essenziale, la verifica e pronta attuazione delle disposizioni legislative che rimangono frequentemente inattuate perché non seguite dai necessari provvedimenti attuativi, e l’estensione delle politiche di semplificazione ad altri settori dell’ordinamento rimasti estranei al generale processo di facilitazione del rapporto dei cittadini con la P.A., come il sistema tributario e l’amministrazione della giustizia.

Riguardo all’impatto della semplificazione sull’avvio dell’attività delle imprese cooperative, l’Alleanza sollecita, in via generale, un’opera certosina di investigazione e cernita per procedere ad un ammodernamento o, se possibile, ad una soppressione degli innumerevoli oneri, balzelli, pareri preventivi, certificati, verifiche, termini, che, pur avendo ormai smarrito giustificazione giuridica e politica, continuano a gravare sulle imprese. 

Nello specifico, l’Alleanza formula le seguenti proposte: estensione delle modalità di costituzione a distanza anche alle società cooperative e introduzione di modalità semplificate di costituzione della cooperativa s.r.l.; l’introduzione e la disciplina delle comunità energetiche; la compatibilità tra status di start-up innovativa e di impresa sociale; la riforma dei consorzi cooperativi, prevedendo come requisito quello di essere costituiti in maggioranza, e non in via esclusiva, da società cooperative; una disposizione transitoria di semplificazione della trasformazione delle associazioni in società; la possibilità di indicare molteplici codici Ateco primari per le imprese che operano in prevalenza nei comuni montani e nelle aree interne; estendere la presunzione di mutualità prevalente, oggi prevista per le sole cooperative di consumo dei territori montani, a tutte le cooperative operanti in quei territori; allargare l’oggetto sociale delle cooperative sociali di tipo A all’attività di commercio equo e solidale; favorire l’aggregazione in forma mutualistica delle imprese agricole, rilanciando la cooperazione di conduzione associata dei terreni.