Manovra: Alleanza Cooperative, bene prudenza, ma servono politiche per crescita imprese
Per le cooperative, il quadro economico non risulta negativo, ma i segnali congiunturali mostrano tendenze di peggioramento. I settori manifatturiero e agricolo evidenziano allarmanti rallentamenti degli ordinativi.
A sottolinearlo sono stati i rappresentanti di Alleanza delle Cooperative nel corso dell’audizione alla Camera sulla Legge di Bilancio.
Pur apprezzando la prudenza della manovra e la conferma di una serie di misure (ad es. il rifinanziamento della Nuova Sabatini, il credito d'imposta ZES Mezzogiorno, la conferma della tassazione agevolata al 5% sui premi di produttività, i fringe benefit, gli strumenti per la maternità, la decontribuzione per le assunzioni al Sud), Alleanza delle Cooperative chiede con forza che si mediti seriamente sugli effetti della soppressione dell’ACE avvenuta nel 2023 e che si introducano efficaci misure compensative. Auspica inoltre il rinnovo delle misure previste dal decreto aiuti del 2022 in materia di revisione prezzi negli appalti ed esprime preoccupazione per la contrazione delle risorse a disposizione degli enti locali, per l’impatto fortemente negativo sui servizi. Analoga preoccupazione per i servizi sociosanitari rivolti alle categorie fragili che, oltre al cronico sottofinanziamento, soffrono le incertezze connesse alla determinazione delle tariffe. Per l’Alleanza è inoltre necessario rifinanziare il Fondo per la sovranità alimentare, nonché destinare risorse aggiuntive per le emergenze in agricoltura e la messa in sicurezza del territorio.
Infine, deve essere soppresso l’art. 112, norma inopportuna e di difficile applicazione, che prevede la nomina da parte dello Stato di un componente del Collegio sindacale degli enti che percepiscono contributi pubblici (a partire da 100mila Euro).