Festival Economia: Venturelli, su Pnrr poca attenzione alle diseguaglianze
“Il Pnrr è la sfida del Paese, ma senza più le aspettative, il sogno che avevamo di trasformazione radicale del Paese, ma solo di crescita Pil. È e sarà l’unica gamba che sostiene la crescita economica del nostro paese per i prossimi due anni”. Lo dice Marco Venturelli segretario generale di Confcooperative intervenendo al panel "Pnrr bilancio e prospettive".
Il PNRR è stato pensato come leva keyensiana per costruzioni, grandi player e infrastrutture. Va bene, ma bisogna pensare alle PMI e alle aree interne. Sì è pensato a investimenti per realizzare opere e strutture, ma resta il tema su come e chi gestirà questi servizi, in maniera duratura e sostenibile nel tempo, soprattutto in un periodo di finanze pubbliche scarse. I nuovi investimenti legati ai Servizi alla persona (esempio infanzia e sanità territoriale) hanno un futuro nebuloso in termini di sostenibilità
"Occorre un riequilibrio territoriale. Penso allo Zes. Fissare una soglia minima di investimento alla portata delle imprese dell’economia sociale, l’asticella dei 200.000 euro taglia fuori le microimprese delle aree interne e gran parte delle imprese sociali".