Fedagripesca: l’80% dei giovani pescatori chiede meno burocrazia e più incentivi per innovazione
Per 8 giovani pescatori italiani su 10 c’è bisogno di meno burocrazia, più formazione e incentivi per investire in tecnologia, sicurezza e sostenibilità. È quanto emerge da una indagine Confcooperative Fedagripesca realizzata in occasione della giornata mondiale della pesca che si celebra il 21 novembre. “Si fa sempre più fatica a formare gli equipaggi, occorre un ricambio generazionale quanto mai necessario. Per far vivere il settore nei prossimi dieci anni c’è bisogno di aumentare di almeno il 30% il numero degli operatori ittici lungo tutta la filiera”, sostiene Paolo Tiozzo, vicepresidente Confcooperative Fedagripesca. “È fondamentale investire nella formazione con corsi di studio dedicati all’economia del mare per invertire il trend di un settore che ha visto negli ultimi anni fuoriuscire il 16% dei pescatori imbarcati. Noi come associazione continueremo a portare pescatori e biologi nelle scuole per avvicinare gli studenti al nostro mondo, ma occorrono più progetti di sistema con il Masaf , supportati da adeguate risorse economiche legate al programma triennale, come investimento sul futuro del comparto e di un settore importante del Made in Italy” , evidenzia Tiozzo. Oggi i pescatori che lavorano a bordo sono circa 22 mila, di cui circa 19.000 a tempo pieno, a fronte dei 30 mila di dieci anni fa, mentre quelli che operano a terra sono oltre 100 mila, per un totale che si aggira attorno ai 125 mila lavoratori escluso l’indotto. E di spazio per i giovani, non solo a bordo dei pescherecci, c’è. “Basta sapere intercettare il potenziale legato all’economia del mare che in Italia dà lavoro a quasi 914 mila persone e dove il settore ittico rappresenta circa il 14% del tessuto imprenditoriale del segmento”, afferma Tiozzo. Un settore quello ittico, per oltre l’80% è organizzato in cooperative, che sabato 23 novembre sarà ricevuto in Vaticano per un’udienza privata con Papa Francesco. “Una occasione importante per ricordare il contributo economico, sociale e ambientale svolto dai pescatori, vere e proprie sentinelle del mare”, conclude Tiozzo.