Emilia-Romagna: inaugurata “Casa Saman”, un luogo per il sostegno dei minori con disagio psichico
Una grande comunità ha salutato l’inaugurazione di “Casa Saman”, la nuova struttura residenziale che la cooperativa sociale L’Ovile ha dedicato all’accoglienza e al sostegno di minori in situazioni di forte disagio psichico e/o psicologico. Un debutto nel mondo degli adolescenti, quello della cooperativa sociale reggiana, già impegnata con diverse strutture e servizi di salute mentale per gli adulti, che avviene in un luogo che, pur essendo a ridosso del centro storico di Correggio, si colloca in un ampio spazio verde che, dall’abitato, introduce alla campagna. Una scelta non casuale, è stato sottolineato dal presidente de L’Ovile, Valerio Maramotti, e dalla responsabile dei servizi di salute mentale della cooperativa, Francesca Cavedoni, perché l’accoglienza avviene nella bellezza e in prossimità di tutti i servizi locali, consentendo agli ospiti di partecipare attivamente alla vita della comunità e, al tempo stesso, di fruire di un luogo di cura che, in molti, si sono augurati sia soltanto di “transito”. Tra i protagonisti dell’inaugurazione il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini (“una grande soddisfazione – ha detto – poter inaugurare una struttura come questa a chiusura del mandato”), il Prefetto di Reggio Emilia, Maria Rita Cocciufa, il sindaco di Correggio, Fabio Testi (grazie a L’Ovile – ha detto – e a tutta la cooperazione, fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio) e il direttore Dipartimento ad attività integrata Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’Ausl di Reggio Emilia, Gian Maria Galeazzi. La più grande scoperta degli ultimi anni relativa alla sofferenza mentale – ha detto proprio Galeazzi – è quella che riguarda la sua relazione strettissima con problemi di natura sociale (dalle guerre alle migrazioni, al bullismo e altro ancora); la cura, allora, sta nell’incidere sui fattori sociali, e in questo è fondamentale il ruolo delle cooperative sociali, che intercettano bisogni e si confrontano con le aziende sanitarie per assicurare nuovi servizi e creare strutture come “Casa Saman”. “La stretta collaborazione con i servizi presenti sul territorio – hanno ricordato Francesca Cavedoni e il responsabile del progetto Marco Morelli - dimostra e sostiene, al proposito, un approccio completo e integrato nel supportare gli ospiti delle strutture residenziali nel percorso di recovery e reinserimento sociale; l’obiettivo, allora, è quello di favorire il reintegro dei minori nella società, offrendo loro non solo un luogo fisico in cui dimorare, ma anche un ambiente che nutra la loro crescita individuale, promuova l'autonomia e garantisca il benessere psicologico”. Fondamentale, in questo senso, la più volte richiamata relazione con quella realtà locale (le sue associazioni sportive, il volontariato, le realtà culturali, insieme ai servizi sanitari) che si è presentata particolarmente all’inaugurazione di “Casa Saman” (tra i presenti anche l’onorevole Ilenia Malavasi, l’assessore regionale Alessio Mammi, il vicequestore di Reggio Emilia, Sandro De Angelis, la consigliera regionale Ottavia Soncini).La struttura può ospitare sino a 9 minori (la partenza avverrà con ragazze adolescenti), che saranno seguiti da un’equipe multidisciplinare (psicologi, psichiatri, educatori, operatori socio-sanitari e altri ancora).In “Casa Saman”, dunque, saranno garantite cure e un’ampia serie di interventi socio-riabilitativi con i quali L’Ovile – come ha ricordato il presidente Valerio Maramotti – interpreta una missione che si muove da un dato e una convinzione di fondo, e cioè che “il padrone del servizio è il bisogno”.