Africa: Confcooperative all'IABW, Manca, cooperazione leva di sviluppo
“Costruire competenze per preparare i giovani in Africa al futuro del lavoro – Il ruolo del settore privato” è il tema della tavola rotonda organizzata dalla Global Partnership for Education (GPE) in collaborazione con Confcooperative, Confindustria, CNA, nell’ambito dell’Italia Africa Business Week, ospitata dal Ministero degli Esteri in occasione della Giornata Internazionale dell’Istruzione, che ricorre il 24 gennaio.
La tavola rotonda rappresenta la prima tappa di un percorso strategico avviato dalla GPE insieme al settore privato italiano per rinnovare la formazione in Africa, rendendoli funzionali alle esigenze del mercato del lavoro e delle economie locali. Questo partenariato pubblico-privato che la GPE ha avviato in altri Stati membri G7 si pone come modello per affrontare le sfide educative e occupazionali, contribuendo a costruire un futuro più inclusivo e sostenibile per le giovani generazioni africane.
“Abbiamo accolto con favore il coinvolgimento in questa iniziativa volta a rafforzare i legami con il continente africano - sottolinea Anna Manca, vicepresidente Confcooperative. Il modello cooperativo valorizza la persona ed è leva di emancipazione sociale oltre che economica. Essere sostenibili e contrastare le disuguaglianze di persone e territori, a partire da giovani e donne, sono obiettivi infatti che si perseguono a partire dall’istruzione e dal rafforzamento di competenze, in Italia e nel mondo”.
Questa iniziativa sottolinea l’impegno del governo, attraverso il Piano Mattei, nel porre l’istruzione e la formazione professionale al centro delle proprie strategie di cooperazione internazionale con l’Africa. L’obiettivo è favorire lo sviluppo di sistemi educativi e percorsi formativi in grado di preparare i giovani africani alle sfide del mercato del lavoro globale. “Il capitale umano africano rappresenta una straordinaria opportunità per lo sviluppo sostenibile del continente - dichiara Laura Frigenti, CEO della GPE - attraverso la collaborazione con il settore privato italiano, possiamo trasformare l’istruzione in un potente strumento di cambiamento, garantendo che i giovani siano pronti ad affrontare le sfide e le opportunità del futuro”